Chi sonoMi chiamo Elena Monico e sono una pedagogista clinica ad indirizzo antroposofico, ma non solo questo perché ci sono altri titoli e diplomi e poi c’è la mia storia.
Quando incontro un bambino per la prima volta cerco di accoglierlo senza “etichette o diagnosi o pareri vari”, verranno visti in seguito. Questa assenza iniziale di altre voci che definiscono il bambino permette si possa aprire uno spazio libero e pulito di ascolto. Entrandoci, sorge la possibilità di mostrarsi e farsi conoscere per quello che veramente si è. Così chi vuole conoscere il mio percorso di formazione può accedere al mio Curriculum, volendo invece conoscere Elena può leggere qui di seguito. |
La mia storia |
Ho 61 anni e lavoro nell’ambito dell’ascolto e del “prendersi cura” dal 2000, con diverse modalità o discipline che si integrano rifacendosi al comune denominatore del riequilibrio e riconoscimento del potenziale insito in ogni essere umano. Nella mia biografia appare la laurea in Economia e Commercio e in tanti mi chiedono e si stupiscono di questo mio essere transitata poi in altri lidi. Quello che oggi è il mio lavoro non posso dire sia stato una deviazione biografica, anzi! Già da ragazzina volevo fare o la maestra o l’avvocato dei bambini, ovviamente in difficoltà!
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Quasi in ogni biografia si realizza ad un certo punto una deviazione, una grande curva, che inizialmente sembra proprio allontanarci dalla nostra meta. Come sempre, riuscire a sollevarsi per guardare il tutto con uno sguardo ampio, che raccoglie in un unico gesto tutto il nostro vissuto, tutti i nostri passi, ci permette di contemplare un disegno. In quel momento abbiamo la possibilità di comprendere, fidandoci del nostro sentire, il senso del tutto vissuto. Ci sembrava un allontanamento, ma in realtà abbiamo fatto lunghi giri, tante esperienze spesso faticose, che ci hanno cambiato e segnato anche fino nel corpo per condurci diversi proprio lì dove volevamo andare fin dall’inizio. Così a laurea fatta, ma sudata, il solo pensiero di entrare in un ufficio mi faceva star male fisicamente. Decisi di fidarmi del corpo, cambiai rotta e mi iscrissi ad un corso professionale di shiatsu. Mio padre quasi mi tolse la parola!
Questo nuovo mondo che iniziavo a conoscere diventò, inaspettatamente, la mia professione. L’amore per questo lavoro iniziato “per caso” mi permise di fare il primo passo verso il mondo del bambino partecipando ad un progetto, allora pioneristico, nell’ambito dell’ospedale Burlo Garofolo nel reparto prematuri. Da quella esperienza e dalle domande che in me presero forma la mia vita iniziò a dirigersi sempre di più proprio lì dove, da sempre, volevo andare. La strada da percorrere sarebbe stata molto diversa da come l'avevo progettata nei miei pensieri. Mi sono fidata e, non senza timori e scelte difficili tra certezze e imprevedibilità, sono andata avanti. Il resto è storia. |
Com'è nata l'Officina dei Talenti |
I bambini sono mondi forti e delicati che andrebbero ascoltati in silenzio e con pazienza per aiutarli a parlare interiormente con loro stessi così da scoprire chi sono e cosa vogliono fare per potersi manifestare nel mondo. Solo loro possono saperlo. Chi sta al loro fianco, con tempi e ruoli diversi, può però creare il contesto affinché ciò possa accadere. Sapere chi siamo, oggi ancora di più, è La Forza che ci permette di restare saldi nelle tempeste della vita…e anche gustare con maggiore intensità le gioie e l’amore che riceviamo.
Da questo intento e motivo che ha tracciato la mia vita è nato questo spazio, che ha preso il nome di Officina dei Talenti. Desidero chiudere la mia presentazione con parole dedicate ai bambini scritte negli anni in cui lavoravo nelle scuole, con un mio progetto, e da allora immutate: Questo spazio nasce dopo centinaia di incontri con occhi e piccole mani che tra stupore, incertezze, a volte paura e molte domande, hanno comunque iniziato a dipingere sui loro fogli riflessi d’anima.
Questo spazio è per ...loro, ma anche per tutti noi che per destino camminiamo al loro fianco, per imparare sempre più ad ascoltare e sostenere chi non ha ancora deciso di parlare, perché forse sta imparando qualcosa d'altro...
chi non sorride mai e non è mai contento, Chi finisce "troppo in fretta" chi non ascolta, o almeno così dicono..., Chi non riesce a stare fermo, chi si deve svegliare troppo presto, chi è tanto arrabbiato, chi... Confidando che nella vita non perdano mai il loro Entusiasmo e Coraggio per iniziare il Nuovo.
Elena Monico
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