Quali comportamenti, emozioni, difficoltà e possibilità.
"La capacità imitativa del bambino contribuisce alla maturazione dei sensi, ovvero alla capacità di utilizzare le impressioni sensorie nella giusta maniera”
H.Kohler “Bambini difficili, paurosi, tristi e irrequieti”
l corpo è alla base di queste future maturazioni, ma spesso è dato per scontato perché "tanto cresce da solo”!
Credo invece che bisognerebbe parlarne molto di più imparando ad osservarlo con nuovi occhi perché con queste prime attenzioni i bambini potrebbero essere sollevati da molte fatiche in vari ambiti della loro vita futura.
Il mondo muta incessantemente e velocemente. Questa instabilità richiede capacità di adattamento, velocità e competenze. I bambini, se pure sono molto veloci e svegli nell'apprendere, hanno ancora bisogno di tempo per crescere, del loro tempo, e di stabilità. Più fuori il mondo si agita e cambia più loro per poter acquisire interiormente una mobile stabilità, che significa avere la capacità di oscillare fuori dal loro centro mantenendo la sicurezza che al centro possono rientrare, avranno bisogno di adulti in grado di co-regolare questo processo in via di maturazione.
Il corpo è la base, da abitare con disinvoltura e piacere, per riuscire a fare e vivere tutto ciò. Accompagnare la maturazione delle impressioni sensorie di base (tatto, benessere, movimento, equilibrio) è la base.
Oggi sempre più bambini manifestano un disagio, di intensità variabile, che è in relazione alla loro modalità di vivere le impressioni che giungono dal mondo esterno. Il loro disagio è percepirsi vulnerabili dinanzi al mondo. Sono estremamente sensibili ad ogni stimolo emotivo/sensoriale.
La pelle che li separa dal mondo è molto sottile ed è l'organo di cui si avvale il senso del tatto: ci delimita e separa dal mondo, ma ci tiene anche in comunicazione con esso. L'equilibrio di questa apertura e chiusura matura nel tempo e sarà a sostegno del corpo.
Credo invece che bisognerebbe parlarne molto di più imparando ad osservarlo con nuovi occhi perché con queste prime attenzioni i bambini potrebbero essere sollevati da molte fatiche in vari ambiti della loro vita futura.
Il mondo muta incessantemente e velocemente. Questa instabilità richiede capacità di adattamento, velocità e competenze. I bambini, se pure sono molto veloci e svegli nell'apprendere, hanno ancora bisogno di tempo per crescere, del loro tempo, e di stabilità. Più fuori il mondo si agita e cambia più loro per poter acquisire interiormente una mobile stabilità, che significa avere la capacità di oscillare fuori dal loro centro mantenendo la sicurezza che al centro possono rientrare, avranno bisogno di adulti in grado di co-regolare questo processo in via di maturazione.
Il corpo è la base, da abitare con disinvoltura e piacere, per riuscire a fare e vivere tutto ciò. Accompagnare la maturazione delle impressioni sensorie di base (tatto, benessere, movimento, equilibrio) è la base.
Oggi sempre più bambini manifestano un disagio, di intensità variabile, che è in relazione alla loro modalità di vivere le impressioni che giungono dal mondo esterno. Il loro disagio è percepirsi vulnerabili dinanzi al mondo. Sono estremamente sensibili ad ogni stimolo emotivo/sensoriale.
La pelle che li separa dal mondo è molto sottile ed è l'organo di cui si avvale il senso del tatto: ci delimita e separa dal mondo, ma ci tiene anche in comunicazione con esso. L'equilibrio di questa apertura e chiusura matura nel tempo e sarà a sostegno del corpo.
Se questa maturazione avviene con difficoltà quali indicatori di disagio possiamo rilevare?
Possiamo distinguere comportamenti definibili passivi, di ritiro/difesa, dove viene rifiutato il contatto fisico, presenta difficoltà nel passaggio sonno/veglia, e le separazioni dalla figura di riferimento per entrare in situazioni nuove o movimentate sono fonte di fatica e pianti, teme l'imprevisto ed i passaggi in generale, si muove in modo limitato nell'esplorazione del mondo, ha delle resistenze ad entrare nei giochi in gruppo, viene definito ritirato, apatico, disattento e facilmente stancabile. Ma bambini così potrebbero anche iniziare a ricercare stimoli di una certa intensità, come un contatto fisico forte, o giochi dove viene fortemente stimolato il loro confine pelle, si muovono molto e possono farsi male senza accorgersene.
Forse a scuola hanno cercato di tenere duro, comportandosi come è loro richiesto, ma a un certo punto esplodono venendo sopraffatti dagli stimoli sensoriali.
Viene superata una soglia e l'equilibrio salta. Può essere stato un suono, un gesto, un compito da fare, un qualcosa che a noi non appare subito come un possibile stimolo scatenante e motivante la sua reazione. Potrà avere degli scatti repentini, scappare, aggredire con gesti veloci il compagno ignaro e tutto in lui subirà un’accelerazione. Possono manifestare delle difficoltà nelle attività di motricità fine.
Vivere il mondo con questa intensità, a volte dolorosa, li disorienta, fanno fatica a comprendere cosa stia succedendo dentro di loro. Quando sono in questa situazione cercare di parlare o spiegare è del tutto inutile.
Il loro comportamento, passivo o attivo che sia, è solo ed esclusivamente un tentativo del "sistema bambino" di autoregolarsi, cercando un riequilibrio al disagio che vive.
È il suo modo di comunicarci che sta male.
Il bambino con il senso del tatto “disturbato” sarà timoroso e pauroso, una paura verso il mondo per la sfiducia che nutre verso il corpo.
Possiamo distinguere comportamenti definibili passivi, di ritiro/difesa, dove viene rifiutato il contatto fisico, presenta difficoltà nel passaggio sonno/veglia, e le separazioni dalla figura di riferimento per entrare in situazioni nuove o movimentate sono fonte di fatica e pianti, teme l'imprevisto ed i passaggi in generale, si muove in modo limitato nell'esplorazione del mondo, ha delle resistenze ad entrare nei giochi in gruppo, viene definito ritirato, apatico, disattento e facilmente stancabile. Ma bambini così potrebbero anche iniziare a ricercare stimoli di una certa intensità, come un contatto fisico forte, o giochi dove viene fortemente stimolato il loro confine pelle, si muovono molto e possono farsi male senza accorgersene.
Forse a scuola hanno cercato di tenere duro, comportandosi come è loro richiesto, ma a un certo punto esplodono venendo sopraffatti dagli stimoli sensoriali.
Viene superata una soglia e l'equilibrio salta. Può essere stato un suono, un gesto, un compito da fare, un qualcosa che a noi non appare subito come un possibile stimolo scatenante e motivante la sua reazione. Potrà avere degli scatti repentini, scappare, aggredire con gesti veloci il compagno ignaro e tutto in lui subirà un’accelerazione. Possono manifestare delle difficoltà nelle attività di motricità fine.
Vivere il mondo con questa intensità, a volte dolorosa, li disorienta, fanno fatica a comprendere cosa stia succedendo dentro di loro. Quando sono in questa situazione cercare di parlare o spiegare è del tutto inutile.
Il loro comportamento, passivo o attivo che sia, è solo ed esclusivamente un tentativo del "sistema bambino" di autoregolarsi, cercando un riequilibrio al disagio che vive.
È il suo modo di comunicarci che sta male.
Il bambino con il senso del tatto “disturbato” sarà timoroso e pauroso, una paura verso il mondo per la sfiducia che nutre verso il corpo.
Cosa possiamo fare nei momenti di crisi?
Riduciamo il più possibile gli stimoli, stiamo al suo fianco in ascolto e in quiete cercando di capire cosa l'ha fatto scattare o ritirare. Questo ci aiuterà in seguito ad evitare che si ripetano situazioni scatenanti.
Diventiamo adulti comprensivi e non giudicanti tenendo presente in noi che se si comporta in modo "strano" è perché non ha ancora la possibilità di controllare le sue reazioni o di organizzarle in modo diverso. Affianchiamoli con premurosità e calore, che sono modalità non fisiche, ma di grande sostegno per la maturazione del senso del tatto.
Diventiamo adulti comprensivi e non giudicanti tenendo presente in noi che se si comporta in modo "strano" è perché non ha ancora la possibilità di controllare le sue reazioni o di organizzarle in modo diverso. Affianchiamoli con premurosità e calore, che sono modalità non fisiche, ma di grande sostegno per la maturazione del senso del tatto.
"Il senso del tatto ha il compito di creare uno stato intermedio equilibrato ed elastico tra un'impressionabilità molto forte o molto debole, tra apertura e delimitazione." H. Koehler |
Cosa fare come educatori?
Procedere all'educazione dei 4 sensi primari (tatto, benessere, movimento, equilibrio) fondamentali per la maturazione della base corporea dalla quale scaturiranno il coraggio, la forza e quindi la sicurezza per affrontare la paura di vivere imparando ad amare la vita.
Cerchiamo di rimuovere dal suo cammino eventuali ostacoli alla corretta maturazione del senso del tatto sostenendo così la volontà del bambino di entrare nel mondo, con la padronanza di tutto il suo corpo.
Inizieremo a rispondere in modo diverso al loro comportamento imparando a leggerlo come un tentativo di autoregolazione, ci metteremo al loro fianco facendo sentire la nostra saldezza, noi come loro pelle, come protezione, come sicurezza cercata e trovata.
Le nuove consapevolezze cambieranno lo sguardo, i gesti, anche i più semplici, e la nostra postura interiore. Ciò che diventerà importante non sarà quante cose faremo, ma come. Risuoneranno qualità e premura nel fare e questo per loro sarà cura.
Cerchiamo di rimuovere dal suo cammino eventuali ostacoli alla corretta maturazione del senso del tatto sostenendo così la volontà del bambino di entrare nel mondo, con la padronanza di tutto il suo corpo.
Inizieremo a rispondere in modo diverso al loro comportamento imparando a leggerlo come un tentativo di autoregolazione, ci metteremo al loro fianco facendo sentire la nostra saldezza, noi come loro pelle, come protezione, come sicurezza cercata e trovata.
Le nuove consapevolezze cambieranno lo sguardo, i gesti, anche i più semplici, e la nostra postura interiore. Ciò che diventerà importante non sarà quante cose faremo, ma come. Risuoneranno qualità e premura nel fare e questo per loro sarà cura.
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